A cura del dottor Nico Ragazzini, podologo del Poliambulatorio Nuova Medicina 

Il piede diabetico è una complicanza del diabete: una malattia metabolica sistemica. I principali problemi oggi per i diabetici sono legati alle sue complicanze croniche e progressive che questa patologia comporta. Quella del piede diabetico è una problematica molto rilevante perché spesso i diabetici non ne sono a conoscenza oppure non sanno a chi rivolgersi per le cure. Il podologo è una professione sanitaria che si occupa anche di questo problema che può diventare anche molto serio. Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riportano infatti che circa il 15% dei diabetici andrà incontro nell’arco della propria vita ad un’ulcera del piede che richiede cure mediche.

Cerchiamo di capirci meglio.

Il diabete è una malattia caratterizzata dall’aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero) per via dell’inefficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas.

E’ fondamentale controllare i livelli di glicemia nel sangue perché è parte integrante della terapia e permette di avere una qualità della vita migliore e più duratura.

Quello che succede nel diabete è che dopo anni dall’esordio si manifestano danni clinici importanti di una malattia che è stata latente fino a quel momento. Questi danni riguardano soprattutto la microcircolazione periferica: si tratta di danni ischemici periferici, quindi soprattutto ai piedi perché è la parte più lontana dal cuore, ma vi è anche una diminuzione della vista.

Il sangue è molto più denso e fatica a circolare all’interno dei vasi più piccoli e con il tempo si rischia persino un’ischemia che compromette le strutture più lontane dei piedi. A questo punto l’unica soluzione possibile è l’amputazione.

Il danno ischemico porta alla neuropatia e quindi i piedi non sono più in grado di avvertire stimoli termici e dolorifici che possono portare ad ulcerazioni ed infezioni anche molto severe.

Come si può capire bene, il diabete porta con sé una cascata di eventi negativi nel lungo termine che è bene conoscere per poter intervenire nel migliore dei modi.

Dolore, formicolii, crampi, insensibilità sono tutti segnali che devono farci suonare il campanello d’allarme e farci visitare.

Il paziente verrà visitato con cura e inserito in una classe di rischio ed educato alla cura più efficace dei suoi piedi: per questo è molto importante che una persona con diabete si rechi da un podologo. In base alla gravità della situazione sarà poi lui ad inviare ad uno specialista vascolare se necessario.

Inoltre, forse non tutti sanno che i diabetici con invalidità superiore al 34% hanno diritto ad un plantare ogni 6 mesi ed una scarpa terapeutica all’anno.

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