A cura della dottoressa Anna Rita Palmieri, nutrizionista.

Quando si parla di cavoli, generalmente si pensa quasi esclusivamente al cavolfiore, in realtà i vegetali appartenenti alla famiglia delle crucifere sono numerosi, precisamente: crescione, ravanello, rucola, senape, rapa e, soprattutto, cavoli: cavolfiore, cavolo nero, cavolo cappuccio, broccoli, cavoletti di Bruxelles, verze.

Questa famiglia di piante ha proprietà uniche, le crucifere, infatti, sono antiestrogenicheanticancro, ricostituenti, tonificanti, diuretiche, antinfiammatorie, astringenti e altro ancora. In più, essendo ricche di zolfo costituiscono un elemento centrale nella funzione epatica.

Queste piante, però, sono considerate anche gozzigene in quanto contengono glucosinolati, (i principi attivi della famiglia degli indolo-glucosinolati sono potenti pesticidi naturali con cui la pianta si difende da vermi e funghi): sull’uomo queste sostanze hanno effetto anticancro ma bloccano anche l’assunzione dello iodio da parte della tiroide.

Possono diventare “gozzigene” quindi in caso di consumi notevoli per lunghi periodi, oppure su individui abitanti in aree geografiche lontane dal mare o predisposti geneticamente o in gravi carenze alimentari di Iodio o nel caso di rallentata funzionalità tiroidea

Cuocendole adeguatamente, ancor meglio fermentate, associate correttamente con altri alimenti possono essere consumate e anzi nel periodo invernale non devono mancare sulla nostra tavola.